StoryOfTheWeb: Jessie Slaughter e il web

Premessa: non cercate una morale, non deve esserci.

Voglio raccontarvi una storia.

Voglio raccontarvi una storia: la storia di Jessie Slaughter e di come il dark web, forse, ha salvato una ragazza.

Parliamo di una vicenda piuttosto famosa, sopratutto per chi conosce l’internet e la sua cultura, che credo di aver già discusso almeno 5 anni fa nel mio primo blog su myOpera (Rip 2001-2014).

Inciso: Conoscere internet significa anche conoscerne la cultura, i meme, le parodie, i viral trends e quanto altro. Se affermi di essere esperto della rete, ma non conosci una pietra miliare come quella che andrò a raccontare, scusami, ma tutti i titoli che hai e che porti ad esempio, per quanto mi riguarda, rimangono titoli.

Ho nuovamente voglia di parlarne: nonostante la popolarità di tutta la vicenda iniziale, tra 4chan e meme, non tutti né conoscono l’epilogo – sempre se di epilogo si può parlare.

Prologo

Jessie Slaughter

Iniziamo col dire che Jessie Slaughter non è il vero nome della ragazza di cui andremo a parlare. Non è, credo, neppure un nome d’arte – penso sia solo il nome con cui viene ormai ricordata la ragazza e l’intera vicenda.

Chi è Jessie Slaughter?

Per poter rispondere, dobbiamo tornare a Luglio 2010.
In una discussione online, sinceramente non ricordo la board, il cantante di una non ben nota band dei BOTDF viene accusato di aver fatto del sesso selvaggialucarellio con l’allora minorenne (12 anni?) Jessie.

Fatto: Quale modo migliore allora per Jessie per difendere sé stessa e raccontare della vicenda?
Risposta: Una serie di video su YouTube in cui afferma di essere stata seviziata dal cantante stesso.

Il canale YouTube ormai è inesistente (kerligirl13) e i video di conseguenza rimossi.

4Chan

/b/ – ecco il problema. Cioè, che 4Chan sia un luogo non del tutto piacevole si sa. Che la sezione /b/ sia anche peggio, è dato di fatto.

Comunque sia, i video prima citati, vengono postati sulla board di 4Chan sezione /b/.

Sinceramente, se non sapete cosa sia 4Chan, siete sicuramente quella parte di internauti che usa la rete per cercare gattini, kaffé ed eliminare le perzone falze.

Whatever. Dopo che il video finisce su 4Chan, Jessie viene assalita dall’intera flotta di pirati su Tumblr, con una sequenza di attacchi particolarmente feroce.

Fatto: Quale modo migliore allora per Jessie per difendere sé stessa e raccontare della vicenda?
Risposta: Un nuovo video su YouTube.

Ahia-ahia-ahia-iai Signora Longari, mi è caduta sull’uccello.
No. Jessie ai tempi 12enne, non sapeva come funzionava l’internet. E a quanto pare neppure il padre – da ora in poi, soprannominato dalla rete, Papa Bear.

Niente. Il video di risposta di Jessie fu un boomerang.
Oltre alle prime parodie e meme a riguardo, un anonymous su 4chan, scrisse tutte le informazioni personali, tra cui telefono, nome reale e indirizzo di abitazione della povera Jessie.

Nuovo inciso – Sono sempre solito difendere la rete. Soprattutto oggi, poiché, ora più che mai, si deve essere consapevoli di cosa andiamo ad affrontare giornalmente e di conseguenza, come dico spesso “Se non vuoi essere attaccato sulla rete, non dar alcun modo alla rete di attaccarti”.
Forse nel 2010 tutto ciò non era ancora così chiaro.

Vi è solo una cosa peggiore di sfidare degli hacker ad hackerarvi, ed è che la vostra intera vita privata finisca su 4CHAN /b/.

Si trovano diversi video su YouTube di telefonate anonime con minacce e aggressioni verbali verso Jessie e il Papa Bear.

Fatto: Quale modo migliore allora per Jessie e Papa Bear per difendersi?
Risposta: Un nuovo video su YouTube.

Dicono che errare è umano, perservera diabolico. O quanto meno stupido.
Già. Nuovo video di risposta di Jessie e Papa Bear, in cui, mentre la prima piange disperata in lacrime, il secondo afferma che tutte le chiamate sono state tracciate e riportate alla “CyberPolice” e che “The consequences will never be the same”.

Niente, il video integrale lo potete trovare al seguente link, mentre preferisco lasciare in anteprima uno dei meme che più ha fatto la storia a riguardo.

Sembra naturale pensare che tutti questi avvenimenti siano successi in un lasso temporale prolungato: in realtà, tutto ciò, avviene nel giro di 3-4 giorni, rendendo, credo, devastante affrontarne la violenza psicologica.

Maybe, she saved herself

Come già detto, credo che il prologo sia conosciuto ai più. Ma la storia di Jessie non è di certo finita qui.

Bisogna rendersi conto che tutto quanto stava avvendendo solo su internet e nella casa di Jessie, nulla ancora era uscito al di fuori di questa scatola.
A distanza di qualche giorno dall’ultimo video, la notizia che Jessie veniva costantemente drogata da Papa Bear divenne trend Google. La notizia si rivelò falsa e creata sempre da troll attraverso l’uso di GoogleBombing. Inoltre, a distanza di una settimana da quando tutto era iniziato, le testate giornalistiche iniziarono a parlare della vicenda.

Jessie e la sua famiglia venne messa sotto tutela cautelare da parte della polizia, con l’obbligo di tenere Jessie lontana da Internet per un periodo di tempo.

Il trend di Jessie Slaughter era diventato di particolare notorietà, in cui, ovviamente, si vedeva internet come il nemico pubblico numero uno da additare

Ok. Lo capisco. Davvero. Capisco che in questo caso Internet abbia avuto la sua colpa, o almeno, più che internet, chicchessia dietro le varie tastiere, ma…

In tutto questo putiferio, venne fuori un nuovo video, caricato da un utente “esterno” alla vicenda. Il video altro non è che una registrazione di una videochat effettuata su tinychat. Si sente in esso una conversazione della famiglia di Jessie, in cui Papa Bear in un’escalation di rabbia, picchia Jessie (link).


*Silenzio per un anno*

Per quasi un anno non ci sono state più informazioni o notizie riguardo l’intera vicenda. Credo, si voleva tenere tutto a tacere per evitare ulteriori problemi.


Papa Bear done goofed

Nel 2011, il theDailyWhat – sito che si occupa dei trends di internet – riporta la notizia che Papa Bear è stato incarcerato per abusi su minore. La condanna era di aver colpito Jessie in bocca fino a farla sanguinare. Jessie, la quale secondo la polizia sembrava essere stata drogata al momento della deposizione, dichiarò essere sangue finto. Papa Bear venne rilasciato sotto cauzione.


Jessie e Good Morning America

Non vi è ancora una fine. Jessie, infatti, viene invitata al programma televisivo Good Morning America (link) per parlare del cyberbullismo che l’aveva colpita *headshot*.

4Chan, il buon vecchio e caro 4Chan, che sapeva sarebbe stato tirato in ballo, aveva già giocato d’anticipo.

Se bisogna dar un merito a questo sito, è che, per quanto le persone siano orribili, sono sempre un passo avanti al trend.
Comunque sia, in prevenzione alla puntata che sarebbe stata trasmessa, esso stesso modificò la propria homepage facendo comparire il seguente disclaimer.

4Chan is family oriented

Come si vede, lo scopo era di dar l’impressione che il sito avesse una Netiquette impeccabile.
Lo stesso giorno in cui venne trasmessa la puntata di Jessie, la ricerca “4chan is family oriented” divenne trend Google.

Epilogo

Nel 14 Agosto 2011, la madre di Jessie e moglie di Papa Bear, in un post su facebook scrive della morte del coniuge.
Lo stesso giorno, viene caricato un ultimo video da parte di Jessie (link): nel video si scusa con il cantante dei BOTDF per averlo accusato di stupro.

Nel 2012, a distanza di due anni a causa del bando imposto lei dalla polizia sull’utilizzo di un computer, Jessie ritorna su internet. Crea un nuovo canale YouTube, un blog Tumblr e un profilo Twitter, nel quale, afferma la propria transazione da Jessica a Damien.


Jessie probabilmente si è salvata da sola. La famiglia di Jessie era un covo di rabbia: si vede, si sente. I video e l’internet, per quanto se ne voglia, forse, l’hanno salvata.

Non cercate una morale, non deve esserci.

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Antonio. Computer engineer. Rubik's Cube addicted. Gym rat. Run lover. In fruit and vegetables I trust.